IL PIANO DI DOMINIO MONDIALE
DELLA CONTRO-CHIESA
 

L’apostasia delle nazioni
e il governo mondiale

 


Henry Le Caron
RICONQUISTA



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2. LA LOTTA DELLE DUE CHIESE

La storia dell’umanità, nella sua trama fondamentale, è costituita dalla lotta permanente che la Contro-Chiesa (S. Paolo la chiamava il mistero d’iniquità) conduce contro la vera Chiesa, Corpo mistico del Cristo. Questo è ciò che alcuni grandi spiriti, illuminati da Dio ci hanno chiaramente spiegato; S. Agostino quando ha descritto la lotta delle due città che due amori differenti hanno generato, S. Ignazio di Loyola quando ha parlato del combattimento dei due stendardi.

Più recentemente, il Cardinal Pie che fu uno dei grandi lumi del XIX secolo, ha mirabilmente riassunto ciò che fu, sul piano metafisico e teologico, la rivolta di Lucifero.

"Satana giudicandosi offeso nella dignità della sua condizione nativa, si trincerò nel diritto e nell’esigenza dell’ordine naturale. Egli non volle né adorare in un uomo la maestà divina, né accogliere in lui stesso un surplus di splendore e di felicità derivante da questa umanità deificata. Al mistero dell’Incarnazione egli obiettò la creazione, all’atto libero di Dio oppose un diritto personale. Infine contro lo stendardo della Grazia, elevò la bandiera della natura".

Il mistero d’iniquità è caratterizzato dal rifiuto della grazia. Mentre nella creazione divina l’ordine naturale e l’ordine soprannaturale coesistono armoniosamente (il cristiano in stato di grazia vive nello stesso tempo una vita naturale e una vita soprannaturale), assistiamo nel tentativo di dominazione luciferina ad una rivolta della natura contro la grazia e ad una deificazione della creatura. (D’altronde riflettendoci, è Satana che è deificato attraverso la creatura ribelle). Questa creatura gonfia di orgoglio che si è rivoltata contro Dio e contro il Suo ordine pretende di instaurare sul solo piano della natura una società eccellente da cui Dio sia totalmente escluso. "Il grande mito rivoluzionario, ha detto André Malraux, è una assunzione del popolo inseparabile dalla vittoria". Egli ha anche detto che "la Rivoluzione gioca oggi il ruolo che giocava la vita eterna".

Ma poiché Nostro Signore ha affermato: "Senza di me voi non potete fare nulla" (S. Giovanni XV, 55), questo tentativo prometeico dell’umanità ribelle non può condurre che al tallimento; ciò che doveva essere un paradiso, noi lo constatiamo, finisce sempre nell’abominazione e nella schiavitù. Solamente la Verità ci rende liberi (S. Giovanni VIII, 32).

 


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