COMUNICATO STAMPA
A seguito della vicenda irachena e del possibile intervento armato preventivo
statunitense, al di là di quelle che sono le questioni contingenti,
oggetto in questi giorni di interminabili discussioni sui media (Saddam ha
ancora le armi, non le ha mai avute, si è disarmato, ecc...), ci sembra
doveroso intervenire su quelle che sembrano ormai essere le due posizioni
che hanno sostanzialmente diviso i cattolici: da una parte c'è la frangia
più progressista (e spesso catto-comunista) che ha sposato la tesi
pacifista e non teme di andare a braccetto con la sinistra, anche quella più
estrema. Dall'altra c'è invece la frangia più conservatrice
(Comunione e Liberazione, Alleanza Cattolica, don Baget Bozzo, ecc...) che,
in sintonia con le forze di governo, sembra appoggiare incondizionatamente
la politica interventista del Presidente Bush.
Come cattolici, riteniamo che, posti di fronte alla necessità
di propendere per una delle due prese di posizione, sia indispensabile farlo
alla luce del Magistero perenne della Chiesa cattolica e della sua Dottrina
Sociale.
I motivi per cui scartiamo immediatamente la prima delle due posizioni in
quanto inconciliabile con il suddetto Magistero, sono la vergognosa collaborazione
con tutta la sinistra (compresi i centri sociali, i no-global e i "disobbedienti"),
e, soprattutto, perché essa, in via di principio, nega a priori e irenisticamente
la possibilità per un cristiano di imbracciare le armi o di essere
favorevole ad una guerra giusta, o come si dovrebbe dire più propriamente,
ad una Guerra Santa.
Detto questo, ci addentriamo nell'analisi della seconda, ossia
di quella che sembra essere la posizione più controversa e più
bisognosa di un chiarimento. In maniera più generale, sembra che tale
posizione sia dettata da una presunta contrapposizione tra il mondo musulmano
e l'Occidente, o più semplicemente, un confronto tra l'islam e il cristianesimo.
In questa ottica, gli Stati Uniti appaiono come il "gigante buono"
che si rimbocca le maniche e, come ha già fatto in passato, interviene
generosamente per salvare un'Europa decadente e incapace di difendersi da
un vecchio avversario della civiltà cristiana, che in questi ultimi
tempi si fà sempre più aggressivo e minaccioso. Posto in questi
termini, un intervento armato americano sarebbe non solo positivo, ma addirittura
auspicabile. Ma, a nostro avviso, le cose non stanno per nulla così.
Questa visione molto semplicistica ci sembra non volere tener conto di ciò
che sono e di ciò che vogliono realmente gli Stati Uniti d'America,
e per tale motivo la riteniamo dannosa e fuorviante.
Se da una parte è indubbio che l'islam sia un pericolo che di giorno
in giorno si affaccia sempre più su un'Europa senza Dio e senza ideali,
dall'altra il ritenere gli Stati Uniti un "baluardo" da opporre
all'islamizzazione ci pare a dir poco ingenuo e privo di contatto con la realtà
quale ci insegna la Storia. L'America - intesa come i detentori del potere
e non come il popolo americano - è l'incarnazione degli "immortali"
principî della Rivoluzione Francese e dei Diritti dell'Uomo (contrari
ai Diritti di Dio), che tanto male hanno fatto alla Chiesa e all'umanità
intera. Questa nazione, che si vanta di essere la prima democrazia moderna,
laica e pluralista, è in realtà una creatura ebraico - massonica,
imbevuta quindi di principî contrari alla dottrina cattolica sullo Stato
e sulla società, il cui valore supremo non è la fede e la salvezza
dell'anima, bensì quella Libertà figlia diretta del liberalismo
(condannato dalla Chiesa) sia ideologico che economico. E' innegabile che
gli Stati Uniti sono stati la fucina di tanti dei mali che - almeno dal dopoguerra
- attanagliano l'Europa, e che deve ritenersi in buona parte responsabile
del degrado morale in cui versa la nostra società. Da questo punto
di vista, se l'talia è seriamente minacciata da un processo di islamizzazione,
possiamo affermare con certezza che essa è già stata largamente
contagiata da un non meno distruttivo processo di americanizzazione, le cui
prerogative sono un materialismo gretto ed edonista e una "spiritualità"
che in molte sue forme (vedi il New Age) attinge abbondantemente dall'occultismo.
Falsa e tendenziosa ci pare anche la capziosa distinzione tra le diverse amministrazioni,
catalogando i democratici come i "cattivi" e i repubblicani come
i "buoni". Una seria analisi della politica interna ed estera degli
USA di questi ultimi sessant'anni rivela che, al di là dello schieramento
vincitore, vi è una linea di continuità. Nonostante l'alternanza,
i "consiglieri" della Casa Bianca, ovvero quelli che determinano
la direzione da tenere, sono sempre i soliti ebrei: i Rockefeller, i Kissinger,
e, in generale, i grandi proprietari di trust economici ed i banchieri (i
Larzare, i Soros, i Rothschild, i Warburg, ecc...), le cui fondazioni sono
le finanziatrici dei grandi abortoi e dei centri di controllo delle nascite
che esercitano la loro influenza su tutto il globo. A coloro che, pur riconoscendo
i limiti e i difetti degli Stati Uniti, ritengono che in questo particolare
momento della Storia gli Stati Uniti rientrino in un piano "provvidenziale"
per arginare la tracotanza del fondamentalismo islamico, ricordiamo che gli
stessi USA, durante la guerra del Kossovo, hanno apertamente appoggiato -
c'è chi dice creato - il musulmano UCK , che si sono in più
occasioni detti favorevoli alla creazione di uno stato islamico in quest'area,
e che sono propensi all'entrata in Europa della Turchia, fatto che se si verificasse
provocherebbe una vera e propria ondata islamica composta dai successori di
Saladino e di Solimano.
Forti di queste convinzioni, noi gridiamo: no all'islam! No a una falsa religione
che (al pari del giudaismo) rifiuta la SS.ma Trinità! No ad una falsa
religione che fà di Cristo un semplice profeta inferiore a Moametto!
No a una cultura misogena che tratta la donna come merce di scambio! Ma con
altrettanta fermezza gridiamo: no agli Stati Uniti e al virus liberale di
cui sono i portatori malati! No alla loro cultura mortifera in cui ogni abiezione
è ammessa e trova cittadinanza, fosse anche il satanismo! No all'intervento
americano dietro il quale si scorge l'ombra della lobby ebraica a cui non
importa nulla del pericolo islamico e semmai vede nell'islam un ostacolo al
processo modialista per coagulare un "Nuovo Ordine Mondiale" retto
dai banchieri e dai tecnocrati! No a questi falsi "crociati", che
non credono nel Dio Trino, ma nel dio quattrino! No ad uno Stato che sostiene
pubblicamente il sionismo e che non vuole intervenire militarmente affinché
Israele rispetti le risoluzioni del 1973 dell'ONU riguardanti i territori
occupati (il Golan...). No a una forza che ripristina la "democrazia"
con le bombe al napalm e all'uranio impoverito! No al disgustoso servilismo
dei nostri politici nei confronti del più forte!
Nè musulmani, nè americani! Se l'Europa vorrà uscire
dalla plurisecolare crisi che l'attanaglia dovrà ritrovare la sua anima
cattolica, dovrà ritornare - anche pubblicamente - a quella Regalità
di Cristo che ha bandito dalla società. Non c'è altra via di
salvezza.


