Il testo che segue è stato (incredibilmente) scritto da un redattore
del quotidiano comunista "il Manifesto". Si sono accorti anche loro
di ciò che è sempre stato ovvio... Che dire?
...ONORE AL MERITO! MEGLIO TARDI CHE MAI!
E ora il quotidiano "il Foglio" attaccherà
anche gli antisemiti di Haaretz?
Sul manifesto, lunedì, in un articolo sui neo-conservatori Usa che
stanno portando il mondo allo sconquasso, Angela Pascucci scriveva: «Il
Financial Times del 6/3/2003 rileva che, se molti della prima generazione
di neo-cons erano ebrei, oggi lo sono praticamente tutti». Ineluttabile,
martedì, un editorale del Foglio ci smascherava. «Il Manifesto
dà di razzista a Bush e di "ebrei" ai suoi collaboratori»,
l'occhiello. E il pezzo: «...Se poi si continua a scorrere il Manifesto
fino a pagina 4 si viene a sapere che i neo-conservatori americani sono "praticamente"
tutti ebrei (l'avverbio è più agghiacciante del qualificativo)».
Toccati. Anti-americani e anti-semiti. Un'altra volta. Ma non siamo i soli.
L'incipit: «La guerra in Iraq è stata concepita da 25 intellettuali
neo-conservatori, per la maggior parte ebrei, che stanno spingendo il presidente
a cambiare il corso della storia»; il seguito: «...Questa ardente
fede è stata disseminata da un piccolo gruppo di 25 o 30 neo-conservatori,
quasi tutti ebrei, quasi tutti intellettuali: (una lista parziale: Richar
Perle, Paul Wolfowitz, Douglas Feith, William Kristol, Eliot Abrams, Charles
Krauthammer)...». Anti-semiti l'autore, Ari Shavit, e il giornale, l'Haaretz.
Di Tel Aviv. Che ieri lo aveva sul suo sito web sotto un titolo anch'esso
sospetto ed evocatore: «White man's burden».Attendiamo l'editoriale
del Foglio contro gli anti-semtiti di Hareetz. (m.m.)

