Dichiarazione a proposito della riunione interreligiosa di Assisi del 24 gennaio 2002


Dichiarazione a proposito della riunione interreligiosa di Assisi del 24 gennaio 2002
Il 24 gennaio prossimo si è tenuta ad Assisi, su richiesta di Giovanni Paolo II, una nuova riunione interreligiosa, ispirata a quella similare del 1986.
In quanto fedeli dell'unica vera Chiesa, Cattolica, Apostolica e Romana, ci sentiamo in dovere di testimoniare la nostra fede condannando pubblicamente questa riunione, in quanto contraria alla Sacra Scrittura, a tutta la Tradizione ed al Magistero della Chiesa.
Il primo comandamento di Dio, infatti, intima:
Non avrai altro Dio al di fuori di me (cf Esodo, XX, 3)
mentre ad Assisi sono stati convocati gli adoratori dei falsi dèi e, nel 1986, un simulacro di Budda è stato adorato in una chiesa cattolica consacrata a Cristo.
L'Apostolo San Paolo comanda:
l'uomo eretico, dopo una o due ammonizioni, evitalo, sapendo che un siffatto si è fuorviato e pecca, essendo un condannatore di sé stesso (Tito, III, 1011).
E l'apostolo della carità, San Giovanni, precisa:
se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non lo ricevete in casa e non lo salutate. Chi infatti lo saluta, partecipa alle opere malvagie di lui (II Gv. 1011).
Mentre ad Assisi sono invitati ed onorati eretici di ogni sorta.
Papa Pio XI condannando le riunioni ecumeniche (che allora si facevano solo tra cristiani, escludendo le altre religioni) esclamò stupito:
Non manca chi addirittura ha il pio desiderio di vedere a capo di questi congressi, diciamo così, variopinti, lo stesso Papa!
Per poi aggiungere:
<<E'evidente che la Sede Apostolica non può in nessuna maniera prendere parte ai loro congressi, e in nessuna maniera devono i cattolici aderire o tener mano a simili tentativi; altrimenti vengono a dare autorità a una pretesa religione cristiana, che è lontana le mille miglia dalla sola Chiesa di Cristo. Dovremmo noi patire che la verità, e la verità rivelata da Dio, sia tratta a compromessi? Sarebbe una ingiustizia palese. Ciò che è in giuoco nella faccenda è appunto la difesa della verità rivelata>> (Lettera enciclica Mortalium animos).
A chi in buona fede volesse difendere dall'accusa di sincretismo e indifferentismo simili riunioni con sottili distinguo, facciamo notare che il popolo non coglie tali distinzioni e capisce solo, con grave scandalo per le anime, che tutte le religioni possono essere buone davanti a Dio. La Massoneria ha allora buon gioco nello scrivere:
<<Il nostro interconfessionalismo ci ha valso la scomunica ricevuta nel 1738 da Clemente XI. Ma la Chiesa era certamente nell'errore se è vero che il 27 ottobre 1986 l'attuale Pontefice ha riunito ad Assisi uomini di tutte le confessioni religiose per pregare assieme per la pace. Cos'altro cercavano i nostri Fratelli quando si riunivano nei templi, se non l'amore tra gli uomini, la tolleranza, la solidarietà, la difesa della dignità della persona umana, considerandosi eguali al di là del loro credo politico, del loro credo religioso e del colore della pelle?>>
(Discorso del Gran Maestro Armando Corona per l'Equinozio di Primavera, Hiram, primavera 1987).
E allora ci chiediamo: come può un vero e legittimo Vicario di Cristo, e successore di Pietro, mancare così gravemente al suo compito pastorale, non solo evitando di cacciare i lupi dall'Ovile del Signore, ma addirittura introducendoveli, in una faccenda nella quale è in gioco la stessa difesa della verità rivelata? Noi crediamo che ciò sia impossibile.
Invitiamo pertanto tutti i fedeli cattolici a testimoniare anch'essi la fede ricevuta nel battesimo, condannano questo nuovo scandalo.
Invitiamo tutti i prelati che occupano le Sedi episcopali e Cardinalizie, e che hanno mantenuto la fede nel proprio cuore, a professarla pubblicamente, condannando con la loro ritrovata autorità tutti gli errori, particolarmente l'ecumenismo, e rivolgendo una ferma monizione canonica a Giovanni Paolo II perché si unisca a loro nel ritrattare e nel condannare solennemente tali errori, riparando lo scandalo dato alle anime e l'offesa arrecata alla SS.ma Trinità, unico vero Dio, e alla dignità della Sede Apostolica, e ritrovando così anch'egli la sua Autorità.
Affidiamo questa nostra dichiarazione e il suo buon esito alla protezione della Santissima e sempre Vergine Maria, Madre di Dio e distruttrice di tutte le eresie, e concludiamo pregando con la liturgia della Chiesa:


Ut inimicos Sanctae Ecclesiae humiliare digneris
Te rogamus, audi nos (Litanie dei santi)
Movimento di Resistenza Popolare -http://holywar.org