Preghiere della Santa Chiesa Cattolica

Queste sono le preghiere della Chiesa Cattolica...
Purtroppo dal Concilio Vaticano II in poi, chi doveva vigilare sull'integrità della dottrina e della liturgia, ha invece cancellato, o peggio, sostituito queste preghiere con altre meno "cattoliche". Noi preferiamo le preghiere dei nostri padri... le preghiere di sempre... insegnate da Gesù Cristo Nostro Signore e dagli ultimi Santi Papi.

CONTRO LE SCHIAVITU' UMANE C'E' UN SOLO RIMEDIO:

LA PREGHIERA

 

Segno della croce
In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
Nel nome del Padre e del Figliolo e dello Spinto Santo. Cosi sia.

Pater noster
Pater noster qui es in caelis, sanctificetur nomen tuum, adveniat regnum tuum, fiat voluntas tua, sicut in caelo et in terra. Panem nostrum quotidianum da nobis hodie, et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris; et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo. Amen.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo e così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non c'indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Cosi sia.

Ave Maria
Ave Maria, gratia plena; Dominus tecum; benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui, Jesus. Sancta Maria, Mater Dei, ore pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen.
Ave o Maria, piena di grazia; il Signore e con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del ventre tuo, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Cosi sia.

Gloria Patri
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto, sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in saecula saeculorum. Amen.
Gloria al Padre e al Figliolo e allo Spirito Santo, come era nel principio, e ora, e sempre, nei secoli dei secoli. Cosi sia.

Angele Dei
Angele Dei, qui custos es mei, me tibi commissum pietate superna illumina, custodi, rege et guberna. Amen.
Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Cosi sia.

Credo
«E’ il simbolo degli Apostoli e il distintivo del cristiano. Recitato con venerazione e devozione, formulando un atto di fede ad ogni articolo».

Credo in Deum Patrem omnipotentem, Creatorem caeli et terrae; et in Jesum Christum, Filium ejus unicum, Dominum nostrum, qui conceptus est de Spiritu Sancto, natus ex Maria Virgine, passus sub Pontio Pilato, crucifixus, mortuus et sepultus; descendit ad inferos; tertia die resurrexit a mortuis; ascendit ad caelos, sedet ad dexteram Dei Patris.omnipotentis; inde venturus est judicare vivos et mortuos. Credo in Spiritum Sanctum, sanctam Ecclesiam catholicam, sanctorum communionem, remissionem peccatorum, carnis resurrectionem, vitam aeternam. Amen.
Io credo in Dio Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figliolo, nostro Signore, il quale fu concepito di Spinto Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese all'inferno; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente, di la ha da venire a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Salve Regina
«Si può definire il canto dell'esule. Maria fu fatta Regina non per godere sola il suo trionfo, ma per mettere a nostro servizio tutto il suo potere».

Salve, Regina, mater misericordiae, vita, dulcedo et spes nostra, salve. Ad te clamamus, exules filii Hevae. Ad te suspiramus gementes et flentes in hac lacrimarum valle, Eja ergo, advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Jesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exsilium ostende. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.
Salve, o Regina, madre di misericordia; vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del ventre tuo. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Requiem Aeternam
Requiem aeternam done eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Requiescant in pace. Amen
L'eterno riposo dona loro, o, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Cosi sia.

Atto di fede
Mio Dio, perché siete verità infallibile, credo fermamente tutto quello che voi avete rivelato e la Santa Chiesa ci propone a credere. Ed espressamente credo in voi, unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figliolo e Spirito Santo. E credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio, incarnato e morto per noi, il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa Fede voglio sempre vivere. Signore, accrescete la mia fede.

Atto di speranza
Mio Dio, spero dalla bontà vostra, per le vostre promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare. Signore, che io non resti confuso in eterno.

Atto di carità
Mio Dio, vi amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché siete Bene infinito e nostra eterna felicità; e per amor vostro amo il prossimo mio come me stesso, e perdono le offese ricevute. Signore, fate ch'io vi ami sempre più.

Atto di dolore
Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i vostri castighi, e molto più perché ho offeso voi infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col vostro santo aiuto di non offendervi mai più e di fuggire le occasioni prossime del peccato. Signore, misericordia, perdonatemi.

Preghiere della sera
Vi adoro, mio Dio, e vi amo con tutto il cuore. Vi ringrazio d'avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno, Perdonatemi il male oggi commesso, e se qualche bene ho compiuto, accettatelo. Custoditemi nel riposo e liberatemi dai pericoli. La grazia vostra sia sempre con me e con tutti i miei cari. Così sia.
Pater, Ave, Gloria, Credo Atti di fede, speranza, carità; poi un breve esame di coscienza e l'Atto di dolore.

Esame di coscienza
«Da farsi al termine della giornata e per la confessione frequente».

Verso Dio: Amore di Dio sopra ogni cosa. Negligenze o omissioni nei doveri religiosi. Irriverenze in Chiesa. Santificazione della festa. Mancanza di rispetto verso persone o cose sacre. Dubbi sulla fede. Rispetto umano. Bestemmie. Imprecazioni. Mancanza di fiducia e di rassegnazione. Resistenza alla grazia.

Verso il Prossimo: Amore al prossimo per amor di Dio. Mancanza di sollecitudine, di obbedienza. Ostinazione. Durezza. Disprezzo. Freddezza. Odio. Gelosia. Ingiurie. Perdono delle ingiurie. Scherni. Calunnie. Maldicenze. False testimonianze. Violenze. Menzogne. Cattivi esempi. Incitamento al male, Scandalo. Ingiustizie. Danni alla reputazione o ai beni. Debiti. Furto. Doveri verso la Patria, verso la Società.

Verso se stessi: Vittoria sul nostro difetto principale. Superficialità. Generosità. Orgoglio. Vanità. Avarizia. Desideri, sguardi, letture, parole e azioni impure. Intemperanza. Gola. Mollezza. Immortificazione. Collera. Impazienza. Pigrizia nell'adempimento dei doveri del proprio stato.
Atto di dolore...

Per le anime del Purgatorio
«Composto durante la schiavitù in Babilonia del popolo ebreo. E’ la preghiera del peccatore che, dal profondo della sua miseria, si rivolge fiducioso a Dio. Si applica alle anime del Purgatorio, in attesa di essere introdotte nella Gerusalemme celeste».

De profundis clamavi ad te, Domine: Dornine, exaudi vocem meam. Fiant aures tuae intendentes in vocem deprecationis meae. Si iniquitates observaveris, Domine, Domine, quis sustinebit? Quia apud te propitiatio est, et propter legem tuam sustinui te, Domine. Sustinuit anima mea in verbo eius, speravit anima mea in Domino. A custodia matutina usque ad noctem speret Israel in Domino. Quia apud Dominum misericordia, et copiosa apud eum redemptio. Et ipse redimet Israel ex omnibus iniquitatibus eius. Requiem aeternam done eis, Domine. Et lux perpetua luceat eis. Requiescant in pace. Amen.
Dal profondo alzai le mie grida a te, o Signore: esaudisci, o Signore, la mia voce. Siano intente le lue orecchie alla voce della mia preghiera. Se tu baderai, o Signore, alle iniquità, chi, o Signore, potrà sostenersi? Ma in te è clemenza, e a causa della tua legge io ho confidato in te, o Signore. L'anima mia si è affidata alla sua parola, l'anima mia ha sperato nel Signore. Dalla vigilia del mattino fino alla notte speri Israele nel Signore. Perché nel Signore è misericordia, e redenzione copiosa presso di lui. Ed Egli redimerà Israele da tutte le sue iniquità. L'eterno riposo dona loro, o Signore. E splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Cosi sia.

Gesù, Giuseppe e Maria
Gesù, Giuseppe e Maria vi dono il cuore e l'anima mia.
Gesù, Giuseppe e Maria assistetemi nell'ultima mia agonia.
Gesù, Giuseppe e Maria spiri in pace con voi l'anima mia.


Preghiere durante la giornata


Angelus
«Rievocazione dell'annunciazione, mistero fondamentale del Cristianesimo, che la Chiesa invita a fare tre volte al giorno: mattina, mezzogiorno e sera. La forma attuale risale al 1600 S.Carlo Borromeo, S.Vincenzo de'Paoli, S.Alfonso e tanti altri santi scendevano dalla carrozza e si inginocchiavano, ovunque si trovassero, per recitare l'Angelus».

V. Angelus Domini nuntiavit Mariae.
R. Et concepit de Spiritu Sancto.
Ave Maria...

V. Ecce ancilla Domini.
R. Fiat mihi secundum Verbum tuum.
Ave Maria...

V, Et Verbum caro factum est.
R. Et habitavit in nobis.
Ave Maria...

V. Ora pro nobis, sancta Dei Genitrix.
R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

Oremus
Gratiam tuam, quaesumus Domine, mentibus nostris infunde: ut qui, Angelo nuntiante, Christi Filii tui incarnationem cognovimus, per passionem eius et crucem ad resurrectionis gloriam perducamur. Per eundem Christum Dominum nostrum.
R. Amen.

V. L'Angelo del Signore portò l'annunzio a Maria.
R. Ed ella concepì per opera dello Spinto Santo.
Ave, o Maria...

V, Ecco l'ancella del Signore.
R. Sia fatto di me secondo la tua parola.
Ave, o Maria...

V. E il Verbo si è fatto carne.
R. Ed ha abitato fra noi.
Ave, o Maria...

V. Prega per noi, santa Madre di Dio.
R. Affinché siamo resi degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo
Degnati, Signore, infondere la tua grazia nelle anime nostre, affinché, come per l'annunzio dell'Angelo abbiamo conosciuto l'incarnazione di Cristo, tuo Figlio, così per la sua passione e croce, giungiamo alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.


Regina caeli
durante il tempo pasquale)
V. Regina caeli, laetare alleluia;
R. Quia quem meruisti portare, alleluia.
V. Resurrexit, sicut dixit, alleluia.
R. Ora pro nobis Deum, alleluia.
V. Gaude et laetare, Virgo Maria, alleluia.
R. Quia surrexit Dominus vere, alleluia.
Oremus
Deus qui per resurtectionem Filii tui Domini nostri Jesu Christi, mundum laetificare dignatus es: praesta, quaesumus; ut, per eius Genitricem Virginem Mariam, perpetuae capiamus gaudia vitae. Per Christum Dominum nostrum.
R. Amen.
V. Regina del cielo, rallegrati, alleluia;
R. Perché colui che ti fu dato di portare nel seno, alleluia.
V. E’ risorto, come disse, alleluia.
R. Prega Dio per noi, alleluia.
V. Godi e rallegrati, Vergine Maria, alleluia.
R. Perché il Signore e veramente risorto alleluia.
Preghiamo
O Dio, che ti sei degnato di rallegrare il mondo con la risurrezione del Figlio tuo nostro Signore Gesù Cristo, concedi, te ne preghiamo, che per i menti della Madre Sua, la Vergine Maria, possiamo giungere alle gioie della vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.


Veni, Sancte Spiritus
Veni, Sancte Spiritus, reple tuorum corda fidelium et tui amoris in eis ignem accende.
V. Emitte Spiritum tuum et creabuntur.
R. Et renovabis faciem terrae.
Oremus
Deus, qui corda fidelium sancti Spiritus illustratione docuisti; da nobis in eodem Spiritu recta sapere; et de eius semper consolatione gaudere. Per Christum Dominum nostrum.
R. Amen.
Vieni Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
V. Manda il tuo spirito per una nuova creazione.
R. E rinnoverai la faccia della terra.
Preghiamo
O Signore, che hai istruito i cuori dei fedeli con la luce dello Spirito Santo, donaci di gustare nello stesso Spirito la verità e di godere sempre della sua consolazione. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.


A Maria
Sub patrocinio tuo, Mater dulcissima et invocato Immaculatae Conceptionis tuae mysterio, studia mea laboresque litterarios prosequi volo, quibus me protestor hunc maxime ob finem incumbere, ut melius divino honori tuoque cultui propagando inserviam. Oro te igitur, Mater amatissima, Sedes Sapientiae, ut laboribus meis benigne faveas. Ego vero, quod justum est, pie libenterque promitto quidquid boni mihi inde successerit, id me tuae apud Deum intercessioni, totum acceptum relaturum.
Amen.
Sotto il vostro patrocinio, ed invocato il mistero della vostra Imm. Concezione, o Madre dolcissima, io intendo proseguire i miei studi e lavori letterari, coi quali protesto di avere in mira questo principio al fine di lavorare per propagare, per quanto meglio potrò, l'onore di Dio ed il vostro culto. Vi prego adunque, Madre amorosissima sede della Sapienza, di favorire benignamente i miei lavori. Io poi come di dovere, piamente e di buon cuore prometto, che quanto di buono mi succederà, tutto lo reputerò ricevuto dalla vostra intercessione presso Dio. Cosi sia.

«Vivere nella presenza di Dio»
Disgraziatamente vi sono anime che, pur vivendo in grazia, conducono una vita mediocre per difetto di raccoglimento. Dio è con esse, ma esse non sanno stare con Lui. Serviti perciò di tutti i mezzi: immagini, canti, giaculatorie, ecc. per coltivare l'unione con Dio.


Benedizione dei pasti
Oremus
Benedic, Domine, nos et haec tua dona, quae, de tua largitate sumus sumpturi. Per Christum Dominum nostrum.
Preghiamo
Benedici, Signore, noi e questi tuoi doni, che stiamo per ricevere dalla tua generosità. Per Cristo nostro Signore.

A pranzo
Mensae caelestis participes faciat nos Rex aeternae gloriae. Amen.
Il Re dell’eterna gloria ci faccia partecipi della mensa celeste. Amen.

A cena
Ad caenam vitae aeternae perdOcat nos Rex aeternae gloriae. Amen.
Il Re dell'eterna gloria ci conduca alla cena della vita eterna. Amen

Ringraziamento
Agimus tibi gratias, omnipotens Deus, pro universis beneficiis tuis: qui vivis et regnas in saecula saeculorum. Amen.
Ti rendiamo grazie, Dio onnipotente, per tutti i tuoi benefici, Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Offerta di se stesso
(Esercizi di S. Ignazio di Loyola)
Prendete, Signore, e ricevete tutta la mia libertà, la mia memoria, il mio intelletto e tutta la mia volontà, ogni mio avere e ogni mio possesso, voi me lo deste, a voi, Signore, lo rendo; tutto è vostro, disponete secondo la vostra volontà, datemi il vostro amore e la vostra grazia, che questa mi basta. Amen.

Nozioni di catechismo

I due misteri principali della Fede:
1° Unità e Trinità di Dio.
2° Incarnazione, Passione, Morte e Resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.

I due comandamenti della carità:
1° Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
2° Amerai il prossimo tuo come te stesso.

I dieci comandamenti di Dio o Decalogo:
Io sono il Signore Dio tuo
1° Non avrai altro Dio fuori che me.
2° Non nominare il nome di Dio invano.
3° Ricordati di santificare le feste.
4° Onora il padre e la madre.
5° Non ammazzare.
6° Non fornicare.
7° Non rubare.
8° Non dire falsa testimonianza.
9° Non desiderare la donna d'altri.
10° Non desiderare la roba d'altri.

I cinque precetti generali della Chiesa:
1° Udire la Messa la domenica e le altre feste comandate.
2° Santificare i giorni di penitenza secondo le disposizioni della Chiesa.
3° Confessarsi almeno una volta all'anno, e comunicarsi almeno a Pasqua.
4 ° Soccorrere alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi o le usanze.
5 ° Non celebrare solennemente le nozze nei tempi proibiti.

I sette sacramenti:
1° Battesimo;
2° Cresima;
3° Eucarestia;
4° Confessione;
5° Estrema Unzione;
6° Ordine;
7° Matrimonio.

I sette doni dello Spirito Santo:
1° Sapienza;
2° Intelletto;
3° Consiglio;
4° Fortezza;
5° Scienza;
6° Pietà;
7° Timor di Dio.

Le tre virtù teologali:
1° Fede;
2° Speranza;
3° Carità.

Le quattro virtù cardinali:
1° Prudenza;
2° Giustizia;
3° Fortezza;
4° Temperanza.

Le sette opere di misericordia corporale:
1° Dar da mangiare agli affamati;
2° dar da bere agli assetati;
3 ° vestire gl'ignudi;
4° alloggiare i pellegrini;
5° visitare gl'infermi;
6° visitare i carcerati;
7° seppellire i morti.

Le sette opere di misericordia spirituale:
1° Consigliare i dubbiosi;
2° insegnare agli ignoranti;
3° ammonire i peccatori;
4° consolare gli afflitti;
5° perdonare le offese;
6° sopportare pazientemente le persone moleste;
7° pregare Dio per i vivi e per i morti.

I sette vizi capitali:
1° Superbia;
2° avarizia;
3° lussuria;
4° ira;
5° gola;
6° invidia;
7° accidia.

I sei peccati contro lo Spirito Santo:
1° Disperazione della salvezza;
2° presunzione di salvarsi senza merito;
3° impugnare la verità conosciuta;
4° invidia della grazia altrui;
5° ostinazione nei peccati;
6° impenitenza finale.

I quattro peccati che gridano vendetta davanti Dio:
1° Omicidio volontario;
2° peccato impuro contro natura;
3° oppressione dei poveri;
4° frode nella mercede agli operai.

I quattro Novissimi:
1° Morte;
2° giudizio;
3° inferno;
4° paradiso.

La carità è:
1 - longanime e benigna
2 - non invidia
3 - non si vanta e non si insuperbisce
4 - non rifiuta nessun servizio ai fratelli
5 - non cerca il proprio interesse
6 - non si irrita
7 - non tiene conto del male ricevuto
8 - non gode dell'ingiustizia, ma si rallegra della verità
9 - tutto scusa e tutto crede
10 - spera sempre e tutto sopporta
S. Paolo - I Cor 13

Preghiera di un anziano
Benedetti quelli che mi guardano con simpatia.
Benedetti quelli che comprendono il mio camminare stanco.
Benedetti quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia sordità.
Benedetti quelli che stringono con calore le mie mani tremanti.
Benedetti quelli che si intessano della mia lontana giovinezza.
Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi già tante volte ripetuti.
Benedetti quelli che comprendono il mio bisogno di affetto.
Benedetti quelli che mi regalano frammenti del loro tempo.
Benedetti quelli che si ricordano della mia solitudine.
Benedetti quelli che mi sono vicini nella sofferenza.
Beati quelli che rallegrano gli ultimi giorni della mia vita.
Beati quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio.
Quando entrerò nella vita eterna mi ricorderò di loro presso il Signore Gesù Cristo.

Amami come sei!
Parole incoraggianti di Gesù all'anima
«Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso:
«Dammi il tuo cuore, amami come sei»!
Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'amore, non amerai mai. Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi.
Amami come sei.
In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell'aridità, nella fedeltà o nell'infedeltà,
amami come sei.
Voglio l'amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai. Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore? Non sono Io l'Onnipotente? E se mi piace lasciare nel nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono Io padrone del mio amore?
Figlio mio, lascia che Ti ami, voglio il tuo cuore. Certo voglio col tempo trasformarti, ma per ora ti amo come sei... e desidero che tu faccia lo stesso; Io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l'amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo l'amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido:
«Gesù ti amo».
Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno né della tua scienza, né del tuo talento. Una cosa sola m’importa, di vederti lavorare con amore. Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no. Sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai..., perché ti ho creato soltanto per l'amore. Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante, Io il Re dei Re! Busso e aspetto, affrettati ad aprirmi. Non allargare la tua miseria; se tu conoscessi perfettamente la tua indigenza, moriresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia.. Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia anche l’azione più insignificante solo per amore. Conto su di te per darmi gioia. Non ti preoccupare di non possedere virtù; ti darò le mie. Quando dovrai soffrire, ti darò la forza. Mi hai dato l'amore, ti darò di saper amare al di la di quanto puoi sognare. Ma ricordati...
amami come sei!
Ti ho dato mia Madre; fa passare, fa passare tutto dal Suo cuore così puro. Qualunque cosa accada, non aspettare di essere santo per abbandonarti all'amore, non mi ameresti mai... Va...».


Litanie dell’umiltà
Sua Eminenza il cardinale Merry del Val (segretario di stato di S. Pio X) le recitava ogni giorno dopo la celebrazione della santa Messa.

· Gesù! Mite ed umile di cuore, esauditemi.
· Dal desiderio di essere stimato, liberatemi, Gesù.
· Dal desiderio di essere amato, liberatemi, Gesù.
· Dal desiderio di essere esaltato, liberatemi, Gesù.
· Dal desiderio di essere onorato, liberatemi, Gesù.
· Dal desiderio di essere lodato, liberatemi, Gesù.
· Dal desiderio di essere preferito agli altri, liberatemi, Gesù.
· Dal desiderio di essere consultato, liberatemi Gesù.
· Dal desiderio di essere approvato, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere umiliato, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere disprezzato, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di soffrire ripulse, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere calunniato, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere dimenticato, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere preso in ridicolo , liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere ingiuriato, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere sospettato, liberatemi, Gesù.
· Che gli altri siano amati più di me, Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!
· Che gli altri siano stimati più di me, Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!
· Che gli altri possano crescere nell'opinione del mondo e che io possa diminuire, Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!
· Che gli altri possano essere prescelti ed io messo in disparte, Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!
· Che gli altri possano essere lodati ed io dimenticato, Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!
· Che gli altri possano essere preferiti a me in ogni cosa, Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!
· Che gli altri possano essere più santi di me, purché io divenga santo in quanto posso, Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!
Hai udito una parola contro il tuo prossimo? Muoia in te: sta tranquillo, non ti farà crepare. (Eccli 19, 10)

Regola per distinguere la verità cattolica dall'errore
(di san Vincenzo di Lerino)

Nella (...) Chiesa Cattolica bisogna avere la più grande cura nel ritenere ciò che è stato creduto dappertutto, sempre e da tutti. Questo è veramente e propriamente cattolico, secondo l'idea di universalità racchiusa nell'etimologia stessa della parola. Ma questo avverrà se noi seguiremo l’universalità, l’antichità, il consenso generale. Seguiremo l’universalità se confesseremo come vera e unica fede quella che la Chiesa intera professa per tutto il mondo; l’antichità, se non ci scostiamo per nulla dai sentimenti che notoriamente proclamarono i nostri santi predecessori e padri ; il consenso generale , infine se , in questa stessa antichità, noi abbracciamo le definizioni e le dottrine di tutti, o quasi, i Vescovi e i Maestri.

Come, dunque; dovrà comportarsi un cristiano cattolico se qualche piccola frazione della Chiesa si stacca dalla comunione con la fede universale?
- Dovrà senz'altro anteporre a un membro marcio e pestifero la sanità del corpo intero.
Se, però, si tratta di una novità eretica che non è limitata a un piccolo gruppo, ma tenta di contagiare e contaminare la Chiesa intera?
- In tal caso, il cristiano dovrà darsi da fare per aderire all’antichità, la quale non può evidentemente essere alterata da nessuna nuova menzogna.
E se nella stessa antichità si scopre che un errore è stato condiviso da più persone, o addirittura da una città, o da una provincia intera?
- In questo caso avrà la massima cura di preferire alla temerità e all'ignoranza di quelli, i decreti, se ve ne sono, di un antico concilio universale.
E se sorge una nuova opinione, per la quale nulla si trovi di già definito?
- Allora egli ricercherà e confronterà le opinioni dei nostri maggiori, di quelli soltanto però che, pur appartenendo a tempi e luoghi diversi, rimasero sempre nella comunione e nella fede dell'unica Chiesa Cattolica e ne divennero maestri approvati. Tutto ciò che troverà che non da uno o due soltanto, ma da tutti insieme, in pieno accordo, è stato ritenuto, scritto, insegnato apertamente, frequentemente e costantemente, sappia che anch’egli lo può credere senza alcuna esitazione.

Giuramento antimodernista
Nel 1910 San Pio X obbligo tutto il clero dedito alla cura d 'anime o all’insegnamento a pronunciare un giuramento in cui è contenuta la condanna di tutti gli essenziali errori modernistici sulla Rivelazione e la Tradizione. Proprio per questo compendio della erronea dottrina modernista il predetto giuramento non ha un valore solo disciplinare, ma anche dogmatico.
Io NN. fermamente abbraccio e accetto tutte e singole le cose, che sono state definite, asserite e dichiarate dal magistero infallibile della Chiesa, e in modo speciale quei punti di dottrina, che direttamente sono contrari agli errori di questo tempo.
E
in primo luogo:
professo che Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere certamente conosciuto, e perciò se ne può dimostrare l’esistenza, con il lume naturale della ragione «attraverso le cose create» (cf. Rom. 1,20), cioè attraverso le opere visibili della Creazione, come causa attraverso gli effetti.
In secondo luogo:
ammetto e riconosco che vi sono argomenti esterni della Rivelazione, cioè dei fatti divini, specialmente i miracoli e le profezie, che sono come segni certissimi dell'origine divina della religione cristiana, e ritengo che gli stessi sono del tutto adatti all'intelligenza degli uomini di tutti i tempi, e anche di questo tempo.
In terzo luogo:
credo pure con ferma fede che la Chiesa, custode e maestra della parola rivelata, è stata immediatamente e direttamente fondata dallo stesso Cristo, vera e storica Persona, quando stava tra noi, e che la Chiesa stessa è stata edificata sopra Pietro, principe della gerarchia apostolica, e sui suoi successori nel tempo.
In quarto luogo:
accetto sinceramente la dottrina della Fede, trasmessa sempre nello stesso senso e nella stessa sentenza, dagli Apostoli attraverso i Padri di retta dottrina fino a noi; perciò respingo categoricamente l'eretico ritrovato dell'evoluzione dei dogmi, che passano da un senso ad un altro, diverso da quello che dapprima ebbe la Chiesa; cosi pure condanno l'errore, secondo il quale al divino deposito, affidato alla Sposa di Cristo e che essa deve custodire fedelmente, si sostituisce un ritrovato filosofico oppure la creazione di una coscienza umana, formata gradualmente dalla ricerca degli uomini e che si deve perfezionare continuamente con progresso indefinito.
In quinto luogo:
ritengo certissimamente e professo sinceramente, che la Fede non è un cieco sentire della religione che erompe dalla profondità della subcoscienza, sotto la pressione del cuore e dell'inflessione della volontà moralmente informata, ma un vero assenso dell'intelletto alla verità ricevuta dall'esterno, «ascoltata», per il quale, cioè, crediamo che le cose, dette, attestate e rivelate da un Dio personale, nostro Creatore e Signore, sono vere, per l’autorità di Dio sommamente verace. Mi sottometto pure con la dovuta riverenza e aderisco con tutto l'animo a tutte le condanne, dichiarazioni, prescrizioni, contenute nell'Enciclica «Pascendi» e nel Decreto «Lamentabili», specialmente per quanto riguarda la cosiddetta storia dei dogmi. Disapprovo l'errore di coloro che affermano che la Fede, proposta dalla Chiesa, può ripugnare alla storia, e che i dogmi cattolici, nel senso in cui ora sono compresi, non si possono armonizzare con le origini più vere della religione cristiana. Condanno pure e respingo la sentenza di quelli, che dicono che il cristiano più istruito riveste come una doppia personalità, quella del credente e quella dello storico, come se fosse lecito allo storico ritenere cose che sono in contrasto con la Fede del credente, oppure porre delle premesse, da cui ne consegua, che i dogmi sono o falsi o dubbi, purché questi non siano negati direttamente. Disapprovo pure quel metodo di studiare e di interpretare la S. Scrittura, il quale, trascurata la Tradizione della Chiesa, l'analogia della Fede e le norme della Sede Apostolica, aderisce ai ritrovati dei razionalisti e ritiene non meno liberamente che arbitrariamente la critica del testo come unica e suprema regola. Respingo inoltre la sentenza di coloro che sostengono che l'insegnante di storia della teologia o chi scrive di queste materie deve prima mettere da parte l'opinione preconcetta, sia dell'origine soprannaturale della Tradizione cattolica, sia dell'aiuto promesso da Dio per la perenne conservazione di ogni verità rivelata; poi deve interpretare coi soli principi della scienza gli scritti dei singoli Padri, esclusa ogni sacra autorità, e con quella libertà di giudizio, con cui si è soliti studiare i documenti profani. Mi professo poi completamente estraneo all’errore, secondo il quale i modernisti sostengono che non vi è nulla di divino nella sacra Tradizione, oppure, il che è peggio, lo ammettono in senso panteistico, cosi che null'altro rimanga se non il solo e semplice fatto, equiparabile ai comuni fatti storici, cioè di uomini, che colla loro abilità, capacità e ingegno hanno continuato attraverso le successive età la scuola iniziata da Cristo e dai suoi Apostoli. Perciò ritengo fermissimamente la Fede dei Padri, e la riterrò fino all’estremo respiro, riguardante il certo carisma della verità, che è, che fu, che sarà sempre «nella successione dell'episcopato degli Apostoli» (Irenaeus Lugdun., Adv. haereses, 1. IV, c. 40, n. 2); affinché non si ritenga ciò che possa sembrare migliore e più opportuno secondo la cultura di ogni tempo, ma affinché non si creda mai diversamente, ne mai diversamente si comprenda l'assoluta e immutabile verità predicata fin dall'inizio per mezzo degli Apostoli (Tertull., De praescript. haeretic., c. 28). Prometto di mantenere tutte queste cose fedelmente, integralmente e sinceramente, e di custodirle inviolabilmente, non deflettendo da esse sia nell’insegnamento sia nelle parole e negli scritti. Lo prometto, lo giuro, e Dio mi aiuti e questo santo divino Vangelo.