Preghiere della Santa Chiesa Cattolica
Queste sono le preghiere della
Chiesa Cattolica...
Purtroppo dal Concilio Vaticano II in poi, chi doveva vigilare
sull'integrità della dottrina e della liturgia, ha invece
cancellato, o peggio, sostituito queste preghiere con altre meno
"cattoliche". Noi preferiamo le preghiere dei nostri
padri... le preghiere di sempre... insegnate da Gesù Cristo
Nostro Signore e dagli ultimi Santi Papi.
CONTRO LE
SCHIAVITU' UMANE C'E' UN SOLO RIMEDIO:
LA PREGHIERA
Segno della croce
In nomine Patris et Filii
et Spiritus Sancti. Amen.
Nel nome del Padre e del Figliolo e dello Spinto Santo. Cosi
sia.
Pater noster
Pater noster qui es in
caelis, sanctificetur nomen tuum, adveniat regnum tuum, fiat
voluntas tua, sicut in caelo et in terra. Panem nostrum
quotidianum da nobis hodie, et dimitte nobis debita nostra, sicut
et nos dimittimus debitoribus nostris; et ne nos inducas in
tentationem, sed libera nos a malo. Amen.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo e
così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a
noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori e
non c'indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Cosi sia.
Ave Maria
Ave Maria, gratia plena;
Dominus tecum; benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus
ventris tui, Jesus. Sancta Maria, Mater Dei, ore pro nobis
peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen.
Ave o Maria, piena di grazia; il Signore e con te; tu sei
benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del ventre tuo,
Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso
e nell'ora della nostra morte. Cosi sia.
Gloria Patri
Gloria Patri et Filio et
Spiritui Sancto, sicut erat in principio, et nunc, et semper, et
in saecula saeculorum. Amen.
Gloria al Padre e al Figliolo e allo Spirito Santo, come era
nel principio, e ora, e sempre, nei secoli dei secoli. Cosi sia.
Angele Dei
Angele Dei, qui custos es
mei, me tibi commissum pietate superna illumina, custodi, rege et
guberna. Amen.
Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci,
reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste.
Cosi sia.
Credo
«E il simbolo degli
Apostoli e il distintivo del cristiano. Recitato con venerazione
e devozione, formulando un atto di fede ad ogni articolo».
Credo in Deum Patrem omnipotentem, Creatorem caeli et terrae; et
in Jesum Christum, Filium ejus unicum, Dominum nostrum, qui
conceptus est de Spiritu Sancto, natus ex Maria Virgine, passus
sub Pontio Pilato, crucifixus, mortuus et sepultus; descendit ad
inferos; tertia die resurrexit a mortuis; ascendit ad caelos,
sedet ad dexteram Dei Patris.omnipotentis; inde venturus est
judicare vivos et mortuos. Credo in Spiritum Sanctum, sanctam
Ecclesiam catholicam, sanctorum communionem, remissionem
peccatorum, carnis resurrectionem, vitam aeternam. Amen.
Io credo in Dio Padre onnipotente, Creatore del cielo e della
terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figliolo, nostro Signore, il
quale fu concepito di Spinto Santo, nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese all'inferno; il terzo giorno risuscitò da morte; salì
al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente, di la ha da
venire a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione
dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Salve Regina
«Si può definire il canto
dell'esule. Maria fu fatta Regina non per godere sola il suo
trionfo, ma per mettere a nostro servizio tutto il suo potere».
Salve, Regina, mater misericordiae, vita, dulcedo et spes nostra,
salve. Ad te clamamus, exules filii Hevae. Ad te suspiramus
gementes et flentes in hac lacrimarum valle, Eja ergo, advocata
nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Jesum,
benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exsilium ostende.
O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.
Salve, o Regina, madre di misericordia; vita, dolcezza e
speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva;
a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi
misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto
benedetto del ventre tuo. O clemente, o pia, o dolce Vergine
Maria.
Requiem Aeternam
Requiem aeternam done eis,
Domine, et lux perpetua luceat eis. Requiescant in pace. Amen
L'eterno riposo dona loro, o, Signore, e splenda ad essi la
luce perpetua. Riposino in pace. Cosi sia.
Atto di fede
Mio Dio, perché siete
verità infallibile, credo fermamente tutto quello che voi avete
rivelato e la Santa Chiesa ci propone a credere. Ed espressamente
credo in voi, unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte,
Padre, Figliolo e Spirito Santo. E credo in Gesù Cristo, Figlio
di Dio, incarnato e morto per noi, il quale darà a ciascuno,
secondo i meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa
Fede voglio sempre vivere. Signore, accrescete la mia fede.
Atto di speranza
Mio Dio, spero dalla
bontà vostra, per le vostre promesse e per i meriti di Gesù
Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie
per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare.
Signore, che io non resti confuso in eterno.
Atto di carità
Mio Dio, vi amo con
tutto il cuore sopra ogni cosa, perché siete Bene infinito e
nostra eterna felicità; e per amor vostro amo il prossimo mio
come me stesso, e perdono le offese ricevute. Signore, fate ch'io
vi ami sempre più.
Atto di dolore
Mio Dio, mi pento e mi
dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho
meritato i vostri castighi, e molto più perché ho offeso voi
infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa.
Propongo col vostro santo aiuto di non offendervi mai più e di
fuggire le occasioni prossime del peccato. Signore, misericordia,
perdonatemi.
Preghiere
della sera
Vi adoro, mio Dio, e vi
amo con tutto il cuore. Vi ringrazio d'avermi creato, fatto
cristiano e conservato in questo giorno, Perdonatemi il male oggi
commesso, e se qualche bene ho compiuto, accettatelo. Custoditemi
nel riposo e liberatemi dai pericoli. La grazia vostra sia sempre
con me e con tutti i miei cari. Così sia.
Pater, Ave, Gloria, Credo Atti di fede, speranza, carità; poi un
breve esame di coscienza e l'Atto di dolore.
Esame di
coscienza
«Da farsi al termine della
giornata e per la confessione frequente».
Verso Dio: Amore di Dio sopra ogni cosa. Negligenze o
omissioni nei doveri religiosi. Irriverenze in Chiesa.
Santificazione della festa. Mancanza di rispetto verso persone o
cose sacre. Dubbi sulla fede. Rispetto umano. Bestemmie.
Imprecazioni. Mancanza di fiducia e di rassegnazione. Resistenza
alla grazia.
Verso il Prossimo: Amore al prossimo per amor di Dio.
Mancanza di sollecitudine, di obbedienza. Ostinazione. Durezza.
Disprezzo. Freddezza. Odio. Gelosia. Ingiurie. Perdono delle
ingiurie. Scherni. Calunnie. Maldicenze. False testimonianze.
Violenze. Menzogne. Cattivi esempi. Incitamento al male,
Scandalo. Ingiustizie. Danni alla reputazione o ai beni. Debiti.
Furto. Doveri verso la Patria, verso la Società.
Verso se stessi: Vittoria sul nostro difetto principale.
Superficialità. Generosità. Orgoglio. Vanità. Avarizia.
Desideri, sguardi, letture, parole e azioni impure. Intemperanza.
Gola. Mollezza. Immortificazione. Collera. Impazienza. Pigrizia
nell'adempimento dei doveri del proprio stato.
Atto di dolore...
Per le anime del Purgatorio
«Composto durante la
schiavitù in Babilonia del popolo ebreo. E la preghiera
del peccatore che, dal profondo della sua miseria, si rivolge
fiducioso a Dio. Si applica alle anime del Purgatorio, in attesa
di essere introdotte nella Gerusalemme celeste».
De profundis clamavi ad te, Domine: Dornine, exaudi vocem meam.
Fiant aures tuae intendentes in vocem deprecationis meae. Si
iniquitates observaveris, Domine, Domine, quis sustinebit? Quia
apud te propitiatio est, et propter legem tuam sustinui te,
Domine. Sustinuit anima mea in verbo eius, speravit anima mea in
Domino. A custodia matutina usque ad noctem speret Israel in
Domino. Quia apud Dominum misericordia, et copiosa apud eum
redemptio. Et ipse redimet Israel ex omnibus iniquitatibus eius.
Requiem aeternam done eis, Domine. Et lux perpetua luceat eis.
Requiescant in pace. Amen.
Dal profondo alzai le mie grida a te, o Signore: esaudisci, o
Signore, la mia voce. Siano intente le lue orecchie alla voce
della mia preghiera. Se tu baderai, o Signore, alle iniquità,
chi, o Signore, potrà sostenersi? Ma in te è clemenza, e a
causa della tua legge io ho confidato in te, o Signore. L'anima
mia si è affidata alla sua parola, l'anima mia ha sperato nel
Signore. Dalla vigilia del mattino fino alla notte speri Israele
nel Signore. Perché nel Signore è misericordia, e redenzione
copiosa presso di lui. Ed Egli redimerà Israele da tutte le sue
iniquità. L'eterno riposo dona loro, o Signore. E splenda ad
essi la luce perpetua. Riposino in pace. Cosi sia.
Gesù,
Giuseppe e Maria
Gesù, Giuseppe e Maria
vi dono il cuore e l'anima mia.
Gesù, Giuseppe e Maria assistetemi nell'ultima mia agonia.
Gesù, Giuseppe e Maria spiri in pace con voi l'anima mia.
Preghiere durante la giornata
Angelus
«Rievocazione
dell'annunciazione, mistero fondamentale del Cristianesimo, che
la Chiesa invita a fare tre volte al giorno: mattina, mezzogiorno
e sera. La forma attuale risale al 1600 S.Carlo Borromeo,
S.Vincenzo de'Paoli, S.Alfonso e tanti altri santi scendevano
dalla carrozza e si inginocchiavano, ovunque si trovassero, per
recitare l'Angelus».
V. Angelus Domini nuntiavit Mariae.
R. Et concepit de Spiritu Sancto.
Ave Maria...
V. Ecce ancilla Domini.
R. Fiat mihi secundum Verbum tuum.
Ave Maria...
V, Et Verbum caro factum est.
R. Et habitavit in nobis.
Ave Maria...
V. Ora pro nobis, sancta Dei Genitrix.
R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Oremus
Gratiam tuam, quaesumus Domine, mentibus nostris infunde: ut qui,
Angelo nuntiante, Christi Filii tui incarnationem cognovimus, per
passionem eius et crucem ad resurrectionis gloriam perducamur.
Per eundem Christum Dominum nostrum.
R. Amen.
V. L'Angelo del Signore portò l'annunzio a Maria.
R. Ed ella concepì per opera dello Spinto Santo.
Ave, o Maria...
V, Ecco l'ancella del Signore.
R. Sia fatto di me secondo la tua parola.
Ave, o Maria...
V. E il Verbo si è fatto carne.
R. Ed ha abitato fra noi.
Ave, o Maria...
V. Prega per noi, santa Madre di Dio.
R. Affinché siamo resi degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo
Degnati, Signore, infondere la tua grazia nelle anime nostre,
affinché, come per l'annunzio dell'Angelo abbiamo conosciuto
l'incarnazione di Cristo, tuo Figlio, così per la sua passione e
croce, giungiamo alla gloria della risurrezione. Per Cristo
nostro Signore.
R. Amen.
Regina caeli
durante il tempo pasquale)
V. Regina caeli, laetare alleluia;
R. Quia quem meruisti portare, alleluia.
V. Resurrexit, sicut dixit, alleluia.
R. Ora pro nobis Deum, alleluia.
V. Gaude et laetare, Virgo Maria, alleluia.
R. Quia surrexit Dominus vere, alleluia.
Oremus
Deus qui per resurtectionem Filii tui Domini nostri Jesu Christi,
mundum laetificare dignatus es: praesta, quaesumus; ut, per eius
Genitricem Virginem Mariam, perpetuae capiamus gaudia vitae. Per
Christum Dominum nostrum.
R. Amen.
V. Regina del cielo, rallegrati, alleluia;
R. Perché colui che ti fu dato di portare nel seno, alleluia.
V. E risorto, come disse, alleluia.
R. Prega Dio per noi, alleluia.
V. Godi e rallegrati, Vergine Maria, alleluia.
R. Perché il Signore e veramente risorto alleluia.
Preghiamo
O Dio, che ti sei degnato di rallegrare il mondo con la
risurrezione del Figlio tuo nostro Signore Gesù Cristo, concedi,
te ne preghiamo, che per i menti della Madre Sua, la Vergine
Maria, possiamo giungere alle gioie della vita eterna. Per Cristo
nostro Signore.
R. Amen.
Veni,
Sancte Spiritus
Veni, Sancte Spiritus,
reple tuorum corda fidelium et tui amoris in eis ignem accende.
V. Emitte Spiritum tuum et creabuntur.
R. Et renovabis faciem terrae.
Oremus
Deus, qui corda fidelium sancti Spiritus illustratione docuisti;
da nobis in eodem Spiritu recta sapere; et de eius semper
consolatione gaudere. Per Christum Dominum nostrum.
R. Amen.
Vieni Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi
in essi il fuoco del tuo amore.
V. Manda il tuo spirito per una nuova creazione.
R. E rinnoverai la faccia della terra.
Preghiamo
O Signore, che hai istruito i cuori dei fedeli con la luce dello
Spirito Santo, donaci di gustare nello stesso Spirito la verità
e di godere sempre della sua consolazione. Per Cristo nostro
Signore.
R. Amen.
A Maria
Sub patrocinio tuo, Mater
dulcissima et invocato Immaculatae Conceptionis tuae mysterio,
studia mea laboresque litterarios prosequi volo, quibus me
protestor hunc maxime ob finem incumbere, ut melius divino honori
tuoque cultui propagando inserviam. Oro te igitur, Mater
amatissima, Sedes Sapientiae, ut laboribus meis benigne faveas.
Ego vero, quod justum est, pie libenterque promitto quidquid boni
mihi inde successerit, id me tuae apud Deum intercessioni, totum
acceptum relaturum.
Amen.
Sotto il vostro patrocinio, ed invocato il mistero della
vostra Imm. Concezione, o Madre dolcissima, io intendo proseguire
i miei studi e lavori letterari, coi quali protesto di avere in
mira questo principio al fine di lavorare per propagare, per
quanto meglio potrò, l'onore di Dio ed il vostro culto. Vi prego
adunque, Madre amorosissima sede della Sapienza, di favorire
benignamente i miei lavori. Io poi come di dovere, piamente e di
buon cuore prometto, che quanto di buono mi succederà, tutto lo
reputerò ricevuto dalla vostra intercessione presso Dio. Cosi
sia.
«Vivere nella presenza di Dio»
Disgraziatamente vi sono anime che, pur vivendo in grazia,
conducono una vita mediocre per difetto di raccoglimento. Dio è
con esse, ma esse non sanno stare con Lui. Serviti perciò di
tutti i mezzi: immagini, canti, giaculatorie, ecc. per coltivare
l'unione con Dio.
Benedizione
dei pasti
Oremus
Benedic, Domine, nos et haec tua dona, quae, de tua largitate
sumus sumpturi. Per Christum Dominum nostrum.
Preghiamo
Benedici, Signore, noi e questi tuoi doni, che stiamo per
ricevere dalla tua generosità. Per Cristo nostro Signore.
A pranzo
Mensae caelestis participes faciat nos Rex aeternae gloriae.
Amen.
Il Re delleterna gloria ci faccia partecipi della mensa
celeste. Amen.
A cena
Ad caenam vitae aeternae perdOcat nos Rex aeternae gloriae. Amen.
Il Re dell'eterna gloria ci conduca alla cena della vita
eterna. Amen
Ringraziamento
Agimus tibi gratias, omnipotens Deus, pro universis beneficiis
tuis: qui vivis et regnas in saecula saeculorum. Amen.
Ti rendiamo grazie, Dio onnipotente, per tutti i tuoi
benefici, Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Offerta di
se stesso
(Esercizi di S. Ignazio di
Loyola)
Prendete, Signore, e ricevete tutta la mia libertà, la mia
memoria, il mio intelletto e tutta la mia volontà, ogni mio
avere e ogni mio possesso, voi me lo deste, a voi, Signore, lo
rendo; tutto è vostro, disponete secondo la vostra volontà,
datemi il vostro amore e la vostra grazia, che questa mi basta.
Amen.
Nozioni di
catechismo
I due misteri principali della Fede:
1° Unità e Trinità di
Dio.
2° Incarnazione, Passione, Morte e Resurrezione di nostro
Signore Gesù Cristo.
I due comandamenti della carità:
1° Amerai il Signore tuo
Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la
tua mente.
2° Amerai il prossimo tuo come te stesso.
I dieci comandamenti di Dio o Decalogo:
Io sono il Signore Dio tuo
1° Non avrai altro Dio fuori che me.
2° Non nominare il nome di Dio invano.
3° Ricordati di santificare le feste.
4° Onora il padre e la madre.
5° Non ammazzare.
6° Non fornicare.
7° Non rubare.
8° Non dire falsa testimonianza.
9° Non desiderare la donna d'altri.
10° Non desiderare la roba d'altri.
I cinque precetti generali della Chiesa:
1° Udire la Messa la
domenica e le altre feste comandate.
2° Santificare i giorni di penitenza secondo le disposizioni
della Chiesa.
3° Confessarsi almeno una volta all'anno, e comunicarsi almeno a
Pasqua.
4 ° Soccorrere alle necessità della Chiesa, contribuendo
secondo le leggi o le usanze.
5 ° Non celebrare solennemente le nozze nei tempi proibiti.
I sette
sacramenti:
1° Battesimo;
2° Cresima;
3° Eucarestia;
4° Confessione;
5° Estrema Unzione;
6° Ordine;
7° Matrimonio.
I sette doni dello Spirito Santo:
1° Sapienza;
2° Intelletto;
3° Consiglio;
4° Fortezza;
5° Scienza;
6° Pietà;
7° Timor di Dio.
Le tre
virtù teologali:
1° Fede;
2° Speranza;
3° Carità.
Le quattro virtù cardinali:
1° Prudenza;
2° Giustizia;
3° Fortezza;
4° Temperanza.
Le sette opere di misericordia corporale:
1° Dar da mangiare agli
affamati;
2° dar da bere agli assetati;
3 ° vestire gl'ignudi;
4° alloggiare i pellegrini;
5° visitare gl'infermi;
6° visitare i carcerati;
7° seppellire i morti.
Le sette opere di misericordia spirituale:
1° Consigliare i dubbiosi;
2° insegnare agli ignoranti;
3° ammonire i peccatori;
4° consolare gli afflitti;
5° perdonare le offese;
6° sopportare pazientemente le persone moleste;
7° pregare Dio per i vivi e per i morti.
I sette
vizi capitali:
1° Superbia;
2° avarizia;
3° lussuria;
4° ira;
5° gola;
6° invidia;
7° accidia.
I sei peccati contro lo Spirito Santo:
1° Disperazione della
salvezza;
2° presunzione di salvarsi senza merito;
3° impugnare la verità conosciuta;
4° invidia della grazia altrui;
5° ostinazione nei peccati;
6° impenitenza finale.
I quattro peccati che gridano vendetta davanti Dio:
1° Omicidio volontario;
2° peccato impuro contro natura;
3° oppressione dei poveri;
4° frode nella mercede agli operai.
I quattro
Novissimi:
1° Morte;
2° giudizio;
3° inferno;
4° paradiso.
La carità è:
1 - longanime e benigna
2 - non invidia
3 - non si vanta e non si insuperbisce
4 - non rifiuta nessun servizio ai fratelli
5 - non cerca il proprio interesse
6 - non si irrita
7 - non tiene conto del male ricevuto
8 - non gode dell'ingiustizia, ma si rallegra della verità
9 - tutto scusa e tutto crede
10 - spera sempre e tutto sopporta
S. Paolo - I Cor 13
Preghiera
di un anziano
Benedetti quelli che mi
guardano con simpatia.
Benedetti quelli che comprendono il mio camminare stanco.
Benedetti quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia
sordità.
Benedetti quelli che stringono con calore le mie mani tremanti.
Benedetti quelli che si intessano della mia lontana giovinezza.
Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi
già tante volte ripetuti.
Benedetti quelli che comprendono il mio bisogno di affetto.
Benedetti quelli che mi regalano frammenti del loro tempo.
Benedetti quelli che si ricordano della mia solitudine.
Benedetti quelli che mi sono vicini nella sofferenza.
Beati quelli che rallegrano gli ultimi giorni della mia vita.
Beati quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio.
Quando entrerò nella vita eterna mi ricorderò di loro presso il
Signore Gesù Cristo.
Amami come sei!
Parole incoraggianti di
Gesù all'anima
«Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua
anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo; so la tua
viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso:
«Dammi il tuo cuore, amami come sei»!
Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'amore, non
amerai mai. Anche se sei vile nella pratica del dovere e della
virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non
commettere più, non ti permetto di non amarmi.
Amami come sei.
In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o
nell'aridità, nella fedeltà o nell'infedeltà,
amami come sei.
Voglio l'amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere
perfetto, non mi amerai mai. Non potrei forse fare di ogni
granello di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e
di amore? Non sono Io l'Onnipotente? E se mi piace lasciare nel
nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del
tuo cuore, non sono Io padrone del mio amore?
Figlio mio, lascia che Ti ami, voglio il tuo cuore. Certo voglio
col tempo trasformarti, ma per ora ti amo come sei... e desidero
che tu faccia lo stesso; Io voglio vedere dai bassifondi della
miseria salire l'amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo
l'amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga
continuamente un gran grido:
«Gesù ti amo».
Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno né
della tua scienza, né del tuo talento. Una cosa sola
mimporta, di vederti lavorare con amore. Non sono le tue
virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che
alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di
questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no. Sarai il servo
inutile; ti prenderò persino il poco che hai..., perché ti ho
creato soltanto per l'amore. Oggi sto alla porta del tuo cuore
come un mendicante, Io il Re dei Re! Busso e aspetto, affrettati
ad aprirmi. Non allargare la tua miseria; se tu conoscessi
perfettamente la tua indigenza, moriresti di dolore. Ciò che mi
ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di
fiducia.. Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della
notte; voglio che tu faccia anche lazione più
insignificante solo per amore. Conto su di te per darmi gioia.
Non ti preoccupare di non possedere virtù; ti darò le mie.
Quando dovrai soffrire, ti darò la forza. Mi hai dato l'amore,
ti darò di saper amare al di la di quanto puoi sognare. Ma
ricordati...
amami come sei!
Ti ho dato mia Madre; fa passare, fa passare tutto dal Suo cuore
così puro. Qualunque cosa accada, non aspettare di essere santo
per abbandonarti all'amore, non mi ameresti mai... Va...».
Litanie
dellumiltà
Sua Eminenza il
cardinale Merry del Val (segretario di stato di S. Pio X) le
recitava ogni giorno dopo la celebrazione della santa Messa.
· Gesù! Mite ed umile di cuore, esauditemi.
· Dal desiderio di essere stimato, liberatemi, Gesù.
· Dal desiderio di essere amato, liberatemi, Gesù.
· Dal desiderio di essere esaltato, liberatemi, Gesù.
· Dal desiderio di essere onorato, liberatemi, Gesù.
· Dal desiderio di essere lodato, liberatemi, Gesù.
· Dal desiderio di essere preferito agli altri, liberatemi,
Gesù.
· Dal desiderio di essere consultato, liberatemi Gesù.
· Dal desiderio di essere approvato, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere umiliato, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere disprezzato, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di soffrire ripulse, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere calunniato, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere dimenticato, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere preso in ridicolo , liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere ingiuriato, liberatemi, Gesù.
· Dal timore di essere sospettato, liberatemi, Gesù.
· Che gli altri siano amati più di me, Gesù, datemi la grazia
di desiderarlo!
· Che gli altri siano stimati più di me, Gesù, datemi la
grazia di desiderarlo!
· Che gli altri possano crescere nell'opinione del mondo e che
io possa diminuire, Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!
· Che gli altri possano essere prescelti ed io messo in
disparte, Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!
· Che gli altri possano essere lodati ed io dimenticato, Gesù,
datemi la grazia di desiderarlo!
· Che gli altri possano essere preferiti a me in ogni cosa,
Gesù, datemi la grazia di desiderarlo!
· Che gli altri possano essere più santi di me, purché io
divenga santo in quanto posso, Gesù, datemi la grazia di
desiderarlo!
Hai udito una parola contro il tuo prossimo? Muoia in te: sta
tranquillo, non ti farà crepare. (Eccli 19, 10)
Regola per distinguere la verità cattolica
dall'errore
(di san Vincenzo di Lerino)
Nella (...) Chiesa Cattolica
bisogna avere la più grande cura nel ritenere ciò che è stato
creduto dappertutto, sempre e da tutti. Questo è veramente e
propriamente cattolico, secondo l'idea di universalità racchiusa
nell'etimologia stessa della parola. Ma questo avverrà se noi
seguiremo luniversalità, lantichità, il consenso
generale. Seguiremo luniversalità se confesseremo come
vera e unica fede quella che la Chiesa intera professa per tutto
il mondo; lantichità, se non ci scostiamo per nulla dai
sentimenti che notoriamente proclamarono i nostri santi
predecessori e padri ; il consenso generale , infine se , in
questa stessa antichità, noi abbracciamo le definizioni e le
dottrine di tutti, o quasi, i Vescovi e i Maestri.
Come, dunque; dovrà
comportarsi un cristiano cattolico se qualche piccola frazione
della Chiesa si stacca dalla comunione con la fede universale?
- Dovrà senz'altro anteporre a un membro marcio e pestifero la
sanità del corpo intero.
Se, però, si tratta di una novità eretica che non è limitata a
un piccolo gruppo, ma tenta di contagiare e contaminare la Chiesa
intera?
- In tal caso, il cristiano dovrà darsi da fare per aderire
allantichità, la quale non può evidentemente essere
alterata da nessuna nuova menzogna.
E se nella stessa antichità si scopre che un errore è stato
condiviso da più persone, o addirittura da una città, o da una
provincia intera?
- In questo caso avrà la massima cura di preferire alla
temerità e all'ignoranza di quelli, i decreti, se ve ne sono, di
un antico concilio universale.
E se sorge una nuova opinione, per la quale nulla si trovi di
già definito?
- Allora egli ricercherà e confronterà le opinioni dei nostri
maggiori, di quelli soltanto però che, pur appartenendo a tempi
e luoghi diversi, rimasero sempre nella comunione e nella fede
dell'unica Chiesa Cattolica e ne divennero maestri approvati.
Tutto ciò che troverà che non da uno o due soltanto, ma da
tutti insieme, in pieno accordo, è stato ritenuto, scritto,
insegnato apertamente, frequentemente e costantemente, sappia che
anchegli lo può credere senza alcuna esitazione.
Giuramento
antimodernista
Nel 1910 San Pio X obbligo
tutto il clero dedito alla cura d 'anime o allinsegnamento
a pronunciare un giuramento in cui è contenuta la condanna di
tutti gli essenziali errori modernistici sulla Rivelazione e la
Tradizione. Proprio per questo compendio della erronea dottrina
modernista il predetto giuramento non ha un valore solo
disciplinare, ma anche dogmatico.
Io NN. fermamente abbraccio e accetto tutte e singole le cose,
che sono state definite, asserite e dichiarate dal magistero
infallibile della Chiesa, e in modo speciale quei punti di
dottrina, che direttamente sono contrari agli errori di questo
tempo.
E in primo luogo:
professo che Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere
certamente conosciuto, e perciò se ne può dimostrare
lesistenza, con il lume naturale della ragione «attraverso
le cose create» (cf. Rom. 1,20), cioè attraverso le opere
visibili della Creazione, come causa attraverso gli effetti.
In secondo luogo:
ammetto e riconosco che vi sono argomenti esterni della
Rivelazione, cioè dei fatti divini, specialmente i miracoli e le
profezie, che sono come segni certissimi dell'origine divina
della religione cristiana, e ritengo che gli stessi sono del
tutto adatti all'intelligenza degli uomini di tutti i tempi, e
anche di questo tempo.
In terzo luogo:
credo pure con ferma fede che la Chiesa, custode e maestra della
parola rivelata, è stata immediatamente e direttamente fondata
dallo stesso Cristo, vera e storica Persona, quando stava tra
noi, e che la Chiesa stessa è stata edificata sopra Pietro,
principe della gerarchia apostolica, e sui suoi successori nel
tempo.
In quarto luogo:
accetto sinceramente la dottrina della Fede, trasmessa sempre
nello stesso senso e nella stessa sentenza, dagli Apostoli
attraverso i Padri di retta dottrina fino a noi; perciò respingo
categoricamente l'eretico ritrovato dell'evoluzione dei dogmi,
che passano da un senso ad un altro, diverso da quello che
dapprima ebbe la Chiesa; cosi pure condanno l'errore, secondo il
quale al divino deposito, affidato alla Sposa di Cristo e che
essa deve custodire fedelmente, si sostituisce un ritrovato
filosofico oppure la creazione di una coscienza umana, formata
gradualmente dalla ricerca degli uomini e che si deve
perfezionare continuamente con progresso indefinito.
In quinto luogo:
ritengo certissimamente e professo sinceramente, che la Fede non
è un cieco sentire della religione che erompe dalla profondità
della subcoscienza, sotto la pressione del cuore e
dell'inflessione della volontà moralmente informata, ma un vero
assenso dell'intelletto alla verità ricevuta dall'esterno,
«ascoltata», per il quale, cioè, crediamo che le cose, dette,
attestate e rivelate da un Dio personale, nostro Creatore e
Signore, sono vere, per lautorità di Dio sommamente
verace. Mi sottometto pure con la dovuta riverenza e aderisco con
tutto l'animo a tutte le condanne, dichiarazioni, prescrizioni,
contenute nell'Enciclica «Pascendi» e nel Decreto
«Lamentabili», specialmente per quanto riguarda la cosiddetta
storia dei dogmi. Disapprovo l'errore di coloro che affermano che
la Fede, proposta dalla Chiesa, può ripugnare alla storia, e che
i dogmi cattolici, nel senso in cui ora sono compresi, non si
possono armonizzare con le origini più vere della religione
cristiana. Condanno pure e respingo la sentenza di quelli, che
dicono che il cristiano più istruito riveste come una doppia
personalità, quella del credente e quella dello storico, come se
fosse lecito allo storico ritenere cose che sono in contrasto con
la Fede del credente, oppure porre delle premesse, da cui ne
consegua, che i dogmi sono o falsi o dubbi, purché questi non
siano negati direttamente. Disapprovo pure quel metodo di
studiare e di interpretare la S. Scrittura, il quale, trascurata
la Tradizione della Chiesa, l'analogia della Fede e le norme
della Sede Apostolica, aderisce ai ritrovati dei razionalisti e
ritiene non meno liberamente che arbitrariamente la critica del
testo come unica e suprema regola. Respingo inoltre la sentenza
di coloro che sostengono che l'insegnante di storia della
teologia o chi scrive di queste materie deve prima mettere da
parte l'opinione preconcetta, sia dell'origine soprannaturale
della Tradizione cattolica, sia dell'aiuto promesso da Dio per la
perenne conservazione di ogni verità rivelata; poi deve
interpretare coi soli principi della scienza gli scritti dei
singoli Padri, esclusa ogni sacra autorità, e con quella
libertà di giudizio, con cui si è soliti studiare i documenti
profani. Mi professo poi completamente estraneo allerrore,
secondo il quale i modernisti sostengono che non vi è nulla di
divino nella sacra Tradizione, oppure, il che è peggio, lo
ammettono in senso panteistico, cosi che null'altro rimanga se
non il solo e semplice fatto, equiparabile ai comuni fatti
storici, cioè di uomini, che colla loro abilità, capacità e
ingegno hanno continuato attraverso le successive età la scuola
iniziata da Cristo e dai suoi Apostoli. Perciò ritengo
fermissimamente la Fede dei Padri, e la riterrò fino
allestremo respiro, riguardante il certo carisma della
verità, che è, che fu, che sarà sempre «nella successione
dell'episcopato degli Apostoli» (Irenaeus Lugdun., Adv.
haereses, 1. IV, c. 40, n. 2); affinché non si ritenga ciò che
possa sembrare migliore e più opportuno secondo la cultura di
ogni tempo, ma affinché non si creda mai diversamente, ne mai
diversamente si comprenda l'assoluta e immutabile verità
predicata fin dall'inizio per mezzo degli Apostoli (Tertull., De
praescript. haeretic., c. 28). Prometto di mantenere tutte queste
cose fedelmente, integralmente e sinceramente, e di custodirle
inviolabilmente, non deflettendo da esse sia
nellinsegnamento sia nelle parole e negli scritti. Lo
prometto, lo giuro, e Dio mi aiuti e questo santo divino Vangelo.